mercoledì 4 novembre 2009

FACCIA A FACCIA CON LO SQUALO

Poco tempo fa, mentre ero nel negozio di mia madre a fare finta di lavorare, mi è capitato di ascoltare una conversazione che tra lei e una sua amica, Antonella. Parlando del più e del meno si era lasciata sfuggire una frase interessante: “Sì, beh, io ero terrorizzata…come quando mi sono trovata faccia a faccia con uno squalo vero!”
Voi non vi sareste incuriositi? Naturalmente, chiunque al mondo sogna di vedere uno squalo dal vivo! Almeno io sì, così ho cominciato a farle qualche domanda… ed è saltato fuori che ha fatto un sacco di esperienze entusiasmanti per amore dello sport e soprattutto dell’intensa attività fisica.
Ecco un piccolo resoconto delle sue avventure marine:

Per quanto tempo hai fatto sub?
Per circa 10 anni. È bellissimo.
Ci credo! che emozioni ti dava?
Soprattutto estrema libertà. Noi viviamo in una società molto caotica. Sott’acqua ovviamente è il contrario: ti trovi di colpo in un mondo totalmente diverso! Buio, ovattato e silenzioso. A così tanti metri sott’acqua vivi le esperienze in modo completamente diverso, Più intenso, quasi. Come se i secondi fossero più nitidi. E poi direi che è meraviglioso essere letteralmente immersi nella natura.
Posso solo immaginare l’intensità dell’esperienza di incontrare uno squalo, allora! Dove l’hai visto?
(Ride) ero nelle Isole Mauritious, con la mia compagna di sub. Quello era uno squalo limone, in inglese ‘shark lemon’. Poi sono stata anche negli Stati Uniti e in Polinesia.
E' l’unico esemplare che hai visto durante le tue varie immersioni?
No, no, ne ho visti cinque o sei, ma in occasioni diverse. In più ho visto tante altre specie di pesci. I più belli sono i pesci pagliaccio e le mante.
Hai detto che eri con un’altra ragazza…
Sì, quando fai questo tipo di sport è importante essere almeno in due. Sai, così ci si può aiutare a vicenda se ci sono momenti di difficoltà. È meglio avere qualcuno a cui affidarsi…
Perché, a parte i grossi pesci con i dentoni affilati, ci possono essere anche altri pericoli, vero?
Sì. Per esempio…è molto brutto andare in narcosi d’azoto. È detta anche ebbrezza da alti fondali. Praticamente, succede quando vai molto velocemente troppo in profondità, sotto i 30 metri, per intenderci. Nella bombola è contenuto anche dell’azoto che è un gas che compone l’aria che respiriamo. Dopo è tutto un combinarsi di pressione: essendocene troppa all’esterno, il gas all’interno si comprime diventando dannoso per il nostro organismo.
Che effetti ha?
Ti sembra di essere drogato. Una volta a questa mia amica è successo di finire in narcosi e quando siamo risalite in superficie mi ha raccontato eccitatissima che aveva visto degli orsetti blu!! Quando è capitato a me, continuavo ad avere l’impressione che dal muro d’acqua scura intorno a me stesse arrivando qualcuno che suonava delle campanelle. Roba da matti! Se non si è esperti bisogna sempre seguire il Live-master, che è l’esperto che può riportarti fuori.
A parte tutto, tra Mauritius e Polinesia avrai visto scenari stupendi…
Sì, puoi dirlo! La barriera corallina, poi, è mozzafiato. Soprattutto per le forme dei coralli e i loro colori. Nel passaggio dove i coralli finiscono e comincia il vero e proprio mare aperto, la corrente è fortissima a causa della marea che va e viene. Senti proprio tutta la potenza del mare. Una volta sono stata sbattuta da un’ondata dritta dritta sui coralli. Sono taglienti. Aveva la gamba piena di graffietti.
Ma ne vale la pena?
Sì, ne sono convinta. sono queste le esperienze che ti fanno capire quanto è bello vivere.
Per chi è curioso in materia. Dove ci si potrebbe informare di più?
Hmm…beh, dovrebbero esserci tanti siti. Io ho dovuto fare prima alcuni corsi di apnea eccetera, per ottenere un brevetto come ad esempio l’SSI [n.d.r Scuba Schools International] che ti viene riconosciuto in tutto il mondo.

Chiara Nizzi

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