domenica 12 dicembre 2010

Le scorie di Dragozilla

capitolo I

Nonostante il massacrante orario scolastico , le interrogazioni non programmate, le false promesse , Dragozilla , che sono io e non ho bisogno di presentazioni , è riuscito comunque a seguire il fiume di indecenza che dilaga nel PAESE (purtroppo) REALE e che si insidia nei luoghi meno comuni come … le mutande di Signorini , la piscina del BigBrother oppure nel balcone della sora TettANGELO che piace tanto ad Iglesia's son ( non gliene voglia il caro Gigi che nel dubbio si riscatterà regalandole un Mondo alla Aladin’s Style).

Gli ultimi mesi della mia vita sono stati difficili ma pieni d'amore , a partire dalla corrispondenza di Patato&Patata laddove solo un anno fa vi era una brutta e offensiva scritta contro la Ministra : La fata Enterogelmina. Colei che tutto può, anche liberare inspiegabili blocchi intestinali. Anche riempire vuoti pomeriggi adolescenziali.... E allora meno male che Patato c'è!
E allora forza!Patati di tutto il mondo , unitevi!
Unitevi nell’ammmòre e Urlate contro il Cielo, tanto le donne lo sanno che siete voi..
Perché la scuola passa, le riforme passano , i ministri , le leggi (mentre la Costituzione ha messo giù una brandina in sala d’attesa), ma l'amore no! E poi basta guardare la tivvù per vedere come l'amor vincit omnia. Basti guardare quel nuovo reality dove si giocano il premio diversi programmi televisivi..massi dai… quello là... quello che trasmettono su tutti i canali… si! Avetranakillers show ! In italia , stanno partecipando parecchi programmi diversamente utili , ciò quindi fa anche parte di una buona causa , volontariato oserei dire.
In compenso il colpevole del delitto di Sahara alla fine avrà FORSE un piccolo ergastolo( pensare che nella versione Americana ci sarebbe stata la pena di morte!!) ..Ma alla fine assieme all'amore ciò che regna in questo paese , è l'unione , e la pena di una madre afflitta a cui viene riferita in diretta la morte della figlia così che tutti quanti possano soffrire insieme a lei davanti alla tivvù accesa mentre Sarkozy esclamerebbe "Oh Dieu!" contemporaneamente al "Au Dience!" di qualche POVERO Cavaliere mascherato.
Ma dopo … non scordiamoci che prima o poi arriva il martedì…e quindi … c'è XFucktor.
E a proposito vorrei che qualcuno mi facesse luce sul filo conduttore che parte dal Fuckinetti , passa dalla Tatta , arriva all'Enrico arRUGGinERi , gira intorno alla lingua dell’ imbiancato Pastore ( sarà un po’ di la lana delle sue pecorelle o l’ispirazione dal pennuto Malgioglio? ) entra tra gli inlaccati capelli della Maionchi e Dio solo sa se ne esce e arriva ad Elio. Ditemelo per piacere ! Ditemi perché Elio è li.
…Sarà che sono tutte Storie Tese quelle dei Casi Umani dei partecipanti al gioco?
“Mistero” risponderebbe Enrico il Calvo Arruggineri.

..Che poi , diciamocelo , XFucktor non sarebbe nemmeno una brutto programma : si ascoltano canzoni , si danno pareri , si parla di MUSICA . Ma anche il nostro paese non sarebbe un brutto paese , purtroppo però il mondo è fatto di persone e Persone, di Scorie Radioattive e spazzatura da smaltire. Così XF è diventato qualcosa di estremamente prevedibile, uno stagno che rispecchia i vizi di questa Bell’Italia : un pubblico doppato , giudici-parlamentari che stipulano accordi sottobanco stile Triumvirato, la Maionchi che al decimo minuto spara la prima parolaccia , le frasi fatte del Fuckinetti e così via …
Uno dei tanti territori dominati da Capitan Ovvio e dalla patriottica Maleducazione.
Però , quanto amore pure a XF ! Quanto amore! La coppia omo, il club degli ormoni minorenni in subbuglio, il circolo delle trentenni cacciatrici.. Alla fine sono tutti amici, tutti lovers.
E chissenefrega se imbavagliano Santoro e se potresti trovare delle scorie giù per i fiumi dell’Appennino o potresti intravedere un termoSvalorizzatore sulle dolci alture reggiane..voglio dire.. c’è Patato!
Intanto noi non siamo come la Grecia , noi…….. non siamo come…………. no , non lo siamo…… o si ?

L'osteria di Maria Stella

Eccovi miei cari buongustai, esperti nel gusto e nella scelta, dal palato fino e anche un po’ pignolo. Benvenuti nella mia cara e umile mensa, dove si servono piatti di prima qualità, dove il cambiamento è all’ordine del giorno, seppur inaspettato e sotto sotto, ma là dietro al bancone, un po’ odiato. Eppure di clienti ne abbiamo a bizzeffe, alcuni storcono un po’ il naso, altri fanno i preziosi ma alla fine cedono sempre alla tentazione, altri ancora non vorrebbero nemmeno entrare e si siedono un po’ in disparte.
Che dire, non sto più nella pelle e lasciatevi che vi illustri le mie specialità preparate con tanta pazienza e altrettanta scrupolosità. Come antipasto vi consiglierei un bel “Taglio sulla ricerca” ottimo piatto per incominciare una cenetta coi fiocchi, cavallo di battaglia della nostra espertissima cuoca, magari da assaporare con un bel “Gelmot” dell’94, ottimo vinello fermo e dalla mostatura estremamente arcaica. Nessun progresso, nessun miglioramento, solo segreti di vecchia data.
Procederei azzardando con bel primo, sostanzioso dal retrogusto un po’ tagliente ed elettrizzante “ore da 60 minuti” il nome potrebbe provocarvi un lieve sussulto, data la sua durata, niente paura i nomi dei primi piatti lasciano un po’ il tempo che trovano come “Le lunghe Giornate Pomeridiane” ma non preoccupatevi avrete tutta una serata per abituarvici , che vi sembrerà lunga come un anno o addirittura come anni, se non avrete qualche tisana post-cena.
Il secondo piatto è semplicemente una prelibatezza, ma vi sono più controindicazioni, se avete fatto fatica a digerire il primo, dubito che ce la farete con quello che vi sto per illustrare, poiché è un bomba, che arriva dritta allo stomaco e subito dopo invocherete come una musa il caffè e l’ammazza caffè; Beh tenetevi forte, noi dell’ Osteria la chiamiamo con tanto onore e ardore “Allenati per la vita” unico piatto ideato dal nostro macellaio Russo, seguendo i capisaldi del Made in Italy, aromatizzata da un briciolo di egocentrismo. Se il vostro fegato non sta ancora gridando aiuto, allora ordinate una bella glassa verde con sopra quel disegno, ma si quel sole, che se la mia memoria non mi tradisce va così tanto di moda in questi tempi anche sui tappeti, sui banchi sulle vetrate soprattutto nelle scuole.
Dopo aver tirato un sospiro, non di sollievo, data la vostra pancia trionfante , sarete lieti di chiamare un qualche timido cameriere per avere il conto salato, anzi salatissimo, ma per una cena così mai guardare il portafoglio, se mai con quanti soldi eravate entrati.
E allora lasciatevi che vi dia un consiglio spassionato, non arrivate in queste misere condizioni è terribilmente imbarazzante , sempre meglio prevenire varie ed eventuali ……… conseguenze, non trovate?
Sara Fabbiani

La messa è finita

Secondo il moderno senso comune, i giovani d’oggi sono una massa di soggetti indistinti, tristemente classificati in diverse categorie. Una vera e propria fiera degli stereotipi. Il problema si presenta quando, vittime di una tendenza passiva indotta dalla stessa società, la gente non mette in discussione quanto diffuso dalla diceria comune, considerandolo verità assoluta a cui nessuno si pone il problema di opporsi, soprattutto le vittime stesse. Spesso si esita nell'esprimere il proprio disappunto, nascondendosi dietro un silenzio ignorante e meschino.

Ma come può chi giudica in modo così superficiale, accusare altri di superficialità?Com’è possibile che tutti i giovani siano così omologati?

La risposta più semplice è la paura dell’esclusione, del rimanere soli ed indifesi davanti a quell’enorme mostro cattivo chiamato “Vita”. La soluzione, invece, è essere capaci di dire no al menefreghismo e ai tabù del credo sociale.

La scoperta di se stessi diventa il protagonista nella vita di ogni giovane, il viaggio che permette di arrivare all’età adulta armati di progetti e passioni da coltivare.
La crescita consiste anche nella ricerca del sogno adatto, di quello che può diventare un progetto concreto, un ideale da seguire: che non rimanga sogno per sempre.

Non c’è un tempo giusto, l’unica strada è la sperimentazione.
Bisogna provare, cimentarsi in molteplici discipline, trovare ispirazione, interpretare un modello, cambiare pelle: essere attivi.
Ogni cosa accaduta nel passato, ogni uomo nato, tutto succede per un cambiamento voluto, perché sì è detto un no, perché ci si è opposti a qualcosa di sbagliato,
perché si è eliminato uno stereotipo.
Esiste un luogo nella prima periferia di Castelnovo Monti, dove regna la multiformità. Un luogo polifunzionale vittima, però, del famosissimo killer Giudizio Dato Dal Senso Comune che ospita mostre fotografiche, dibattiti, sala prove, sala cinema, aula computer e ampi spazi ludici. Un’alternativa.

Sperimentarsi è cosa buona e giusta,
La messa è finita,
andate al Centro Giovani in pace.

“"Se nel sonno la coscienza si addormenta, nel sogno l'esistenza si sveglia."
(M. Foucault)

Giulia Bedini

Editoriale n°14

A te, che pensi che i redattori di Howl siano dei finti intellettualoidi un po' snob.
A te, che vorresti scrivere su Howl ma non ne hai il tempo e ti nascondi dietro la frase “No, tanto non so scrivere”.
A te, che sai perfettamente che non è vero.
A te, che sei l' insegnante scettico, lo studente entusiasta. (O l' esatto contrario, ovviamente).
A te, che chiedi sempre “Ma quando esce Howl?” e la redazione risponde: “Ma non è che hai voglia di scrivere qualcosa?”.
A te, che usi Howl per fare cappelli da imbianchino.
A te, che sei convinto che questo non sia un editoriale.
(Hai perfettamente ragione).
A te, che chiami Howl “Rivista”.
A te, che invidi le ciminiere perché hanno sempre da fumare.
A te, che usi Howl per fare aereoplanini di carta.
A te, che hai scritto al Dottor G.
A te, che pensi che Howl sia un' assoluta perdita di tempo.
A te, che sei stanco della solita routine casa-scuola-campanella-lezioni-macchinette-corriere.
A te, che non ti sei mai perso un numero di Howl.
A te, che non hai mai preso in mano un numero di Howl.
A te, che dimentichi facilmente.
A te, che hai paura di dimenticare.
A te, che non sapevi che Howl è una poesia che venne censurata e giudicata “oscena”.
A te, che lo sapevi.
A te, che pensi di aver capito tutto.
A te, che ti accorgi di non aver capito niente.
A te, che in qualche modo hai contribuito.
A te, che ti fai troppi problemi.
A te, che te ne fai troppo pochi.
A te, che Howl non lo stai neanche leggendo.

A Allen Ginsberg, poeta, scrittore, fotografo, artista, uomo.


Benedetta Valdesalici

Editoriale n°14

A te, che pensi che i redattori di Howl siano dei finti intellettualoidi un po' snob.
A te, che vorresti scrivere su Howl ma non ne hai il tempo e ti nascondi dietro la frase “No, tanto non so scrivere”.
A te, che sai perfettamente che non è vero.
A te, che sei l' insegnante scettico, lo studente entusiasta. (O l' esatto contrario, ovviamente).
A te, che chiedi sempre “Ma quando esce Howl?” e la redazione risponde: “Ma non è che hai voglia di scrivere qualcosa?”.
A te, che usi Howl per fare cappelli da imbianchino.
A te, che sei convinto che questo non sia un editoriale.
(Hai perfettamente ragione).
A te, che chiami Howl “Rivista”.
A te, che invidi le ciminiere perché hanno sempre da fumare.
A te, che usi Howl per fare aereoplanini di carta.
A te, che hai scritto al Dottor G.
A te, che pensi che Howl sia un' assoluta perdita di tempo.
A te, che sei stanco della solita routine casa-scuola-campanella-lezioni-macchinette-corriere.
A te, che non ti sei mai perso un numero di Howl.
A te, che non hai mai preso in mano un numero di Howl.
A te, che dimentichi facilmente.
A te, che hai paura di dimenticare.
A te, che non sapevi che Howl è una poesia che venne censurata e giudicata “oscena”.
A te, che lo sapevi.
A te, che pensi di aver capito tutto.
A te, che ti accorgi di non aver capito niente.
A te, che in qualche modo hai contribuito.
A te, che ti fai troppi problemi.
A te, che te ne fai troppo pochi.
A te, che Howl non lo stai neanche leggendo.

A Allen Ginsberg, poeta, scrittore, fotografo, artista, uomo.


Benedetta Valdesalici