domenica 12 dicembre 2010

Editoriale n°14

A te, che pensi che i redattori di Howl siano dei finti intellettualoidi un po' snob.
A te, che vorresti scrivere su Howl ma non ne hai il tempo e ti nascondi dietro la frase “No, tanto non so scrivere”.
A te, che sai perfettamente che non è vero.
A te, che sei l' insegnante scettico, lo studente entusiasta. (O l' esatto contrario, ovviamente).
A te, che chiedi sempre “Ma quando esce Howl?” e la redazione risponde: “Ma non è che hai voglia di scrivere qualcosa?”.
A te, che usi Howl per fare cappelli da imbianchino.
A te, che sei convinto che questo non sia un editoriale.
(Hai perfettamente ragione).
A te, che chiami Howl “Rivista”.
A te, che invidi le ciminiere perché hanno sempre da fumare.
A te, che usi Howl per fare aereoplanini di carta.
A te, che hai scritto al Dottor G.
A te, che pensi che Howl sia un' assoluta perdita di tempo.
A te, che sei stanco della solita routine casa-scuola-campanella-lezioni-macchinette-corriere.
A te, che non ti sei mai perso un numero di Howl.
A te, che non hai mai preso in mano un numero di Howl.
A te, che dimentichi facilmente.
A te, che hai paura di dimenticare.
A te, che non sapevi che Howl è una poesia che venne censurata e giudicata “oscena”.
A te, che lo sapevi.
A te, che pensi di aver capito tutto.
A te, che ti accorgi di non aver capito niente.
A te, che in qualche modo hai contribuito.
A te, che ti fai troppi problemi.
A te, che te ne fai troppo pochi.
A te, che Howl non lo stai neanche leggendo.

A Allen Ginsberg, poeta, scrittore, fotografo, artista, uomo.


Benedetta Valdesalici

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