mercoledì 23 gennaio 2008

Sogno di uguaglianza?

Tentare di cambiare il mondo, provare a distruggere l’insieme di illusioni che si mantengono fragilmente nella paura e nella malata ossessione per il denaro.
Eccentrici snob che dominano paesi e mercati con qualche semplice movimento in borsa, stupidi santoni che credono di salvare il pianeta sviluppandosi sempre di più e continuando ad incrementare il commercio, la produzione, incuranti del fatto che molta gente muore per questo.
Siamo in una situazione che tende al tragico, le risorse energetiche si stanno esaurendo, il pianeta mostra tutto il suo malessere dovuto all’inquinamento sempre più pesante per gli ecosistemi.
Tutti parlano, sparlano e propongono soluzioni inconcludenti su come salvare questo globo o su come migliorare il welfare di chi lo abita.
Andiamo verso una lenta – ma non troppo – autodistruzione e, nonostante ciò, la maggior parte continuerà a dirvi che il capitalismo funziona ed è l’unico sistema possibile, che siamo liberi all’interno di un modello democratico.
Talvolta penso a come si possa cambiare, sogno il modo corretto per arrivare ad un’uguaglianza che rispetti le diverse culture.
Arrivo sempre alla solita conclusione. Ruvida e triste conclusione.
È deprimente ammetterlo, ma oggi come oggi, non può che rimanere un sogno, non può che stanziarsi in qualche umido angolo della mente e morire lentamente insieme alla speranza. Gnomi corrotti invaderanno questo sogno, continuando ad illudervi alterando le parole e facendovi credere che è il mondo più bello che si possa avere.
Non chiamiamola democrazia, ma dittatura borghese, non chiamiamola libertà, ma inconsueta prigionia, non chiamiamolo capitalismo, ma suicidio dell’umanità.
Andrea Herman

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